Musei a Balme

L'ecomuseo delle guide alpine

L’Ecomuseo delle guide alpine è dedicato alla figura di Antonio Castagneri, una delle prime e più forti guide italiane, scomparso sul Monte Bianco nel 1890. Documenta, con foto d’epoca e attrezzature alpinistiche, l’esperienza degli abitanti di Balme che dalla seconda metà dell’Ottocento, si dedicarono alla professione di guida alpina per accompagnare i pionieri dell’alpinismo alla scoperta delle più alte vette delle Alpi Occidentali, Una parte introduttiva del museo è dedicata alla storia dei primi insediamenti stabili dediti allo sfruttamento agro-pastorale e minerario, fino al ricorso su larga scala alla risorsa del contrabbando e la successiva conversione dei contrabbandieri in guide.

Alcune specifiche sezioni sono rivolte ad illustrare le caratteristiche dell’ambiente e gli aspetti della vita quotidiana e della cultura locale. Vi si trova inoltre una sezione che racconta il tributo di sangue dei montanari che parteciparono alle diverse guerre, con conseguenze che si riversarono sulla realtà quotidiana di questi luoghi da sempre territori di pace. La sede espositiva si completa con alcuni percorsi autoguidati all’interno del paese, dove sono stati installati pannelli esplicativi che descrivono le particolarità storiche e architettoniche dei diversi luoghi.

www.ecomuseobalme.it

Il museo del gipeto, un avvoltoio transfrontaliero

Nelle nostre valli era scomparso da più di un secolo, vittima di una caccia spietata perché ritenuto un pericoloso predatore di armenti, tanto da essere anche chiamato ingiustamente “avvoltoio degli agnelli”. Il gipeto (gypaetus barbatus) detto anche avvoltoio barbuto, con i suoi tre metri di apertura alare è il più grande uccello europeo, più grande persino dell’aquila reale, e si nutre prevalentemente delle carcasse di animali morti e addirittura di ossa.

Da qualche anno, grazie a un progetto internazionale di reintroduzione, è tornato a solcare i cieli delle Valli di Lanzo. Il suo possente volo gli permette di valicare agevolmente le montagne dello spartiacque, con un territorio di caccia che può arrivare a trecento chilometri quadrati.

Nell’edificio di fronte al municipio di Balme è possibile visitare il Museo del Gipeto, curato dalla “Associazione Naturalistica Le Gru”, all’interno del quale si possono scoprire tutti i segreti del più grande uccello alpino, molto importante per la conservazione dell’ambiente per le sue abitudini di necrofago che lo pongono al termine della catena alimentare.