Andar per i Laghi

Laghi di montagna, cristallini, azzurri, verdi, tenebrosi dalle acque scurissime, sempre magici. Grandi o piccoli, a portata di mano o quasi irraggiungibili incassati tra le rocce, sono tanti quelli che troviamo nel nostro territorio. Della moltitudine di questi lucenti specchi d’acqua proponiamo alcuni itinerari tra i più frequentati che si snodano lungo sentieri che si immergono in un mondo selvaggio e fantastico dove la montagna è subito straordinariamente vera e intatta.

Lago Afframont

Appena giunti a Balme, in località Villaggio Albaron, possiamo trovare le indicazioni per una delle escursioni più frequentate: il sentiero per il Lago Afframont. A quasi 2.000 metri (1.986 per l’esattezza) il lago si trova in una bella conca dominata dai contrafforti del Bec del Fausset (2.577 m) e del Forte (2.366 m). Nei pressi del lago non è raro scorgere camosci al pascolo quasi incuranti della nostra presenza. Lungo il percorso ci si inoltra dapprima in un bosco di faggi di rara bellezza per poi uscirne alla volta di pendii completamenti coperti dalla fioritura di rododendri e, attraverso pascoli e alpeggi, in circa un’ora e quarantacinque minuti si raggiunge il lago che offre un interessante panorama sulle montagne circostanti, in particolare verso l’Uja di Mondrone.

Laghi Verdi e Lago Paschiet

Più avanti, spostandosi sulla destra idrografica del paese, si raggiunge la Frazione Cornetti dove si incontra il Sentiero GTA che in circa due ore di facile camminata porta nei pressi del primo dei due Laghi Verdi (2.142 m) nel quale si specchia l’imponente cuspide della Torre d’Ovarda. Da qui, con un suggestivo percorso attraverso enormi blocchi rocciosi, si raggiunge la sponda del Lago Verde Superiore (2.154 m) che ben giustifica il nome vista l‘evidente colorazione smeraldina delle sue acque. Poco a monte del Lago Verde Superiore è situato un piccolo bivacco (2.220 m) dotato di 8 posti letto intitolato a Gino Gandolfo e Franco Giuliano.

A circa metà del sentiero che unisce i due Laghi Verdi si può individuare una traccia sulla destra che si snoda tra piccoli ontani e rododendri, e che sale ripida verso un colletto erboso raggiungibile in una decina di minuti dalla deviazione. Dopo pochi passi si può ammirare dall’alto lo spettacolare paesaggio dei tre laghi; Laghi Verdi ad Est e Lago Paschiet ad Ovest. Un facile ma ripido sentiero scende veloce in direzione del bacino dello stesso Lago Paschiet 2.003 m. Da qui ci sono più itinerari possibili da seguire per il ritorno a valle, tutti di facile accesso e ricchi di scorci particolari sia sulle cime più elevate che sulla vallata sottostante.

Partendo dal Pian della Mussa

Proseguendo oltre l’abitato di Balme la strada porta al famoso Pian della Mussa, località molto conosciuta ed apprezzata a livello turistico e Sito di Interesse Comunitario (SIC). Di qui molti sono i sentieri che portano verso la zona dell’alta montagna dove l’alpinista può trovare il terreno ideale per le scalate sia su roccia sia su ghiaccio, ma molti sono anche gli itinerari escursionistici tra cui la salita al Lago del Ru (2.570 m) e al Lago Mercurin (2.491 m). Il percorso per raggiungere questi laghi, situati il primo in una conca della Punta Rossa di Sea e il secondo incassato ai piedi dell’Uja di Mondrone, si snoda tra pascoli e attraversamenti rocciosi lungo la sinistra idrografica della valle.

Sul versante opposto parte il frequentatissimo sentiero che porta al Rifugio Gastaldi (2.659 m) da dove tanti sono gli itinerari che portano a vette, passi, laghi, ecc… Tra questi una escursione molto remunerativa, in termini paesaggistici, è quella che scende al Crot del Ciaussinè per poi risalire i pendii che portano alla volta del Lago del Crotas (2.747 m) dal quale lo sguardo spazia dalle più alte cime giù fino al Pian della Mussa. Risalendo poi la sponda opposta in breve si guadagna la Quara di Bellacomba per scendere brevemente lungo prati ricchi di fioritura alpina al Lago di Bessanetto (2.939 m) disteso alla base del monte omonimo. Di qui con ampio semicerchio in direzione ovest ci si porta alla base di un ripido canalino per raggiungere il Lago della Rossa (2.718 m) dove si trova il Bivacco San Camillo. Proseguendo il giro ad anello si ritorna al Rifugio Gastaldi pronti per intraprendere tante altre escursioni.

Escursionismo per esperti

Il Labirinto Verticale

Un aereo percorso per escursionisti esperti sulle cenge che solcano la grande parete che sovrasta Balme, tra incisioni preistoriche, strapiombi e iscrizioni tracciate dai pastori di un tempo, nell’incontrastato regno degli stambecchi.
“L’Rotchess”, le rocce, è il nome che i Balmesi danno alla grande parete che incombe sul villaggio e che sulle carte è indicata con il nome di Torrioni del Ru.
Una parete quasi del tutto priva di vegetazione e solcata da numerose cascate, che dalle pendici della Punta Rossa di Sea e dell’Uja di Mondrone, con un salto di circa mille metri cade a ridosso dei campi e delle case della vecchia Balme.
Osservandola da lontano appare come una parete compatta e uniforme che in realtà si articola in una miriade di anfratti, di canali e di torrioni che assumono le reali proporzioni allorquando le nuvole si insinuano nel rilievo delle creste e dei contrafforti o quando la neve si posa sulle cenge e sulle terrazze disegnando i contorni di un gigantesco Labirinto Verticale.

L’itinerario di salita non presenta difficoltà di tipo alpinistico, ma si sviluppa su terreno piuttosto ripido e su cenge aeree lungo le quali va posta la dovuta attenzione e nonostante la bollatura ben marcata, in caso di nebbia o di maltempo si possono presentare oggettivi problemi di orientamento; se ne consiglia, pertanto, la percorrenza ad escursionisti esperti, avvezzi a percorsi in alta montagna e fuori dai sentieri battuti.

Una volta giunti all’uscita del Labirinto si può fare ritorno a Balme lungo lo stesso itinerario oppure seguendo il sentiero classico nel canale del Ru. Un’alternativa molto apprezzata è quella di proseguire in direzione nord cavalcando, senza alcuna difficoltà, l’ampio crinale erboso dal quale in circa 30 minuti si può ammirare dall’alto il Lago Mercurin e in breve raggiungere il Lago del Ru. Di qui, spostandosi in direzione ovest si prende il sentiero molto panoramico che, attraverso distese detritiche e ampi pascoli porta alla volta del Pian della Mussa.